A ciascuno il suo – Enrico Bellone

Citazione:


Avrei preferito non dover scrivere questo editoriale. Quanto è accaduto
all’Università <<la Sapienza>> di Roma potrebbe infatti
sfociare, negli anni a venire, in conseguenze negative per lo sviluppo
della nostra scienza, già mal ridotta. Corriamo il rischio che si
frantumi del tutto il principio civile per cui la scienza nasce dalla
naturale curiosità degli esseri umani e non deve qualificata come atea,
laica, religiosa o asservita alle multinazionali.

In un’Università pubblica, l’inaugurazione dell’anno accademico
ruota intorno alla lectio magistralis, affidata a uno studioso il quale
analizza i rapporti fra ricerca e docenza, suggerisce criteri per la
loro crescita ed è comunque disposto a confrontarsi con ipotesi
alternative. Queste condizioni sono ovviamente inapplicabili a un
intellettuale che espone delle Verità divine e, quindi, non
negoziabili, non passibili di critica. Soprattutto se si invita uno
studioso com Ratzinger, nei cui scritti si percepisce da sempre sia la
difficoltà in cui versa il cattolicesimo di fronte agli sviluppi della
cultura d’oggi, sia l’inclinazione della Chiesa romana a invadere uno
scenario politico che si sta sfarinando. È stato ingenuo, quindi,
chiedere al Papa di presentare la lectio in un’Università pubblica e in
un momento in cui i toni ecclesiali si vanno facendo aspri.

Qualche esempio, per rinfrescare la memoria. Il 14 settembre 2006
il quotidiano della CEI critica coloro che accettano la teoria
dell’evoluzione, accusandoli di screditare il Dio Creatore e l’uomo,
<< non più immagine di Dio, ma delle grandi scimmie>>: la
biologia starebbe alla radice degli <<orrori della
modernità>> e potrebbe indurre a <<giustificare il
cannibalismo>>. Parole di ferro, queste. Ma non divergenti da
quelle che nel 2004 aveva usato l’allora cardinale Ratzinger per
difendere lo spirito da uno sviluppo dell’Occidente governato da
patologie della ragione, nel senso che <<attraverso la ricerca
del codice genetico la ragione si impossessa delle radici della
vita>> e che, di conseguenza, <<la dignità umana
scompare>>.

Ratzinger è libero di esporre le proprie opinioni e di credere,
come scrive nel suo messaggio inviato a <<la Sapienza>>
citando sant’Agostino, che <<il semplice sapere….rende
tristi>>, ma l’Università pubblica ha il dovere di difendere
l’autonomia della conoscenza da ogni tentativo di controllo esterno,
sia laico che religioso.

Ecco perché ritengo una leggerezza l’invito rivolto al Papa, e
fuorviante ciò che ne è seguito. Questo paese vive una fase storica
difficile, nella quale i problemi si appesantiscono mentre l’agire
politico si sta svuotando di livelli decisionali e non riesce a
introdurre veri elementi di innovazione nell’organizzazione dello stato
e nella cultura diffusa nella società civile. Le controversie su
<< La Sapienza>> fanno insomma dimenticare che la
modernizzazione del paese non decolla senza la crescita di una scienza
libera da ipoteche politiche e religiose, una scienza che non è triste
– come si legge nel messaggio del Papa- ma è ricca dell’appagante
piacere della scoperta e della conoscenza.

Noi italiani – atei, laici e credenti . abbiamo allora bisogno di
uomini di Stato che con una politica saggia nutrano l’intero albero
della cultura scientifica e umanistica, per costruire un paese moderno
dove l’abbraccio tra sapere e democrazia possa generare un futuro
migliore per tutti i cittadini. Anche per quelli che credono di
possedere già la Verità, e sognano una scienza in libertà vigilata. A
ciascuno il suo, insomma, prima che per tutti si faccia buio.



articolo molto interessante appena letto su Le Scienze di questo mese

Una Risposta to “A ciascuno il suo – Enrico Bellone”

  1. Daniele Says:

    Ciao sono Julin (F1Project)complimenti bel blog …passa dal mio se ti va!!

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